Intervista a Patrizia Campassi per Arenzano in Danza 2019

Intervista a Patrizia Campassi per Arenzano in Danza 2019

L’estate 2019 dona alla città di Arenzano e alla Liguria, da ormai 24 anni, un Festival internazionale di grande prestigio nell’ambito della Danza e della cultura: “Arenzano in Danza”, la cui edizione 2019 si è appena conclusa con grande e rinnovato successo. Incontriamo il direttore artistico, nonché ideatrice, Patrizia Campassi, per qualche riflessione sulla manifestazione e sul mondo della danza oggi.

Arenzano in Danza è un Festival attuale e moderno ma con i pilastri fissi della tradizione e del rigore che solo la danza insegna…

Per noi è sempre un onore ma anche una grande responsabilità diffondere e celebrare la danza tra i giovani, gli esperti e gli operatori del settore. Inoltre vorrei sottolineare in particolare che l’emozione di ritornare nel bellissimo Parco di Villa Figoli, dopo alcuni anni in altre location, è stata immensa. Proprio a Villa Figoli tutto è iniziato e, anno dopo anno, abbiamo ospitato grandi artisti ma anche giovani promesse della danza, che hanno trovato in questa antica villa liberty ospitalità e la dimensione ideale per lo studio e lo svago. Ritornare, per così dire, “a casa” è sicuramente un dato significativo.

Cosa intende per significativo?

Il fatto che io abbia creduto in una manifestazione in evoluzione continua, che il Comune di Arenzano ci abbia sempre rinnovato il sostegno e l’approvazione, anche negli ultimi anni in cui la storia della nostra nazione non è certo a favore dell’arte e della cultura, e che dopo diversi anni in cui il tutto si svolgeva nell’arena comunale preposta alle manifestazioni estive ci sia stata la possibilità di rientrare a Villa Figoli, è sicuramente un dato che testimonia che abbiamo resistito nel tempo per la qualità della proposta formativa ed artistica. Formativa perché il Festival si compone di una vasta proposta, strutturata su numerosi giorni, di stage con insegnanti qualificati e noti nelle diverse discipline, per dare un’opportunità di studio in più nel periodo in cui, ordinariamente, le scuole di danza sono in pausa estiva per l’attività didattica. Sono molto orgogliosa del percorso fatto e che, per certi versi, è stato di esempio per tante altre realtà nate in seguito, sullo stesso territorio e oltre.

Centinaia sono i nomi dei maggiori protagonisti della danza internazionale, giunti ad Arenzano per suo volere, individuati per essere premiati. Qual è a tutt’oggi il valore ed il significato dei diversi premi?

Lo storico dei nostri premi è davvero molto importante. Abbiamo scritto, usando una metafora, la pagina di un’enciclopedia della danza e del balletto, che resterà nella storia per sempre. Il valore di questi premi sta nel fatto che grandi artisti, con le loro diverse ed importanti carriere, hanno accettato di condividere la loro professionalità e le singole esperienze di vita, con tanti giovani appassionati di danza e promettenti futuri danzatori proposti in occasione del nostro Festival.

Un po’ come è successo per i famosi Balletti di Nervi, ad opera del maestro Mario Porcile?

Direi proprio di sì: ricordo ancora le belle serate passate con lo straordinario Maestro, la dedica che mi ha fatto sul suo libro, in cui mi ringrazia per il mio “splendido lavoro” (cosi lo ha definito), e faccio tesoro ancora oggi dei suoi preziosi consigli. Lui ha sicuramente lasciato un segno indelebile in un’epoca che ci ha affascinato per miti e icone della danza mondiale, mentre questi 24 anni del Festival di Arenzano sono una testimonianza più contemporanea e recente di una passione che non tramonta mai: la danza continua ad essere amata senza riserve, e proprio per questa ragione io l’ho sempre valorizzata, attraverso chi la studia e la pratica e chi ne ha fatto la sua ragione di vita, professionalmente parlando.

Quest’anno a chi sono andati questi preziosi riconoscimenti artistici?

Ho avuto l’onore di poter assegnare insieme al Comune di Arenzano il premio alla carriera DANZARENZANO ARTE 21^ edizione al Maestro Micha Van Hoeche, vera icona della danza, artista che ha ricercato attraverso il suo lavoro nuovi linguaggi espressivi, che ha fatto parte del Balletto del XX Secolo di Bejart e che dichiara di sentirsi arricchito dal vivere in un mondo multiculturale. Accanto a lui una giovane Prima Ballerina del Teatro Alla Scala, Martina Arduino, ha ricevuto lo stesso premio per la brillante carriera che sta intraprendendo. Contraddistinta da tecnica ineccepibile e versatilità stilistica, la Arduino ha già al suo attivo importanti ruoli di prima ballerina ed étoile.

Quali sono gli altri Premi nati insieme al Danzarenzano Arte?

Il Premio Media Show, che come sottolinea il nome è destinato a personaggi del mondo mediatico, quest’anno giunto alla 12^ edizione e consegnato alla brava Valentina Bonelli, giornalista, critico di danza e storico del balletto, oltre che autrice di libri e di pubblicazioni del settore. Un’eccellenza nel panorama giornalistico italiano, che mi ha fatto molto piacere avere ad Arenzano nel contesto del premio, e ultimo ma non meno importante degli altri, il Premio Excellent Dancers Grand Prix, che ha il pregio di essere un riconoscimento a giovani talenti per il loro futuro artistico e professionale. Questa 6^ edizione ha visto premiati due giovani italiani che spiccano per doti tecniche ed artistico espressive, nel panorama internazionale di prestigiose compagnie. Rosa Pierro e Rinaldo Venuti, che attualmente fanno parte del corpo di ballo dell’Opera di Varsavia e che per l’occasione hanno danzato un Pas de deux del Maestro Poliakov, ripreso da Enrica Pontesilli, vice-presidente dell’associazione Poliakov.

Un grande ritorno ad Arenzano: il maestro Amedeo Amodio. In quale veste e perché?

Il maestro Amodio, già premiato ad Arenzano in Danza, ci ha omaggiati della sua presenza, voluta dall’associazione Poliakov, dalla sua presidente Silvia Brioschi e da me, per un intenso ricordo della splendida danzatrice scomparsa Elisabetta Terabust, musa per tante meravigliose ed originali creazioni del maestro, che con grande emozione ci ha fatto rivivere attimi di un recente passato che oggi più che mai ispira ancora le nuove generazioni di danzatori e coreografi. La serata di Gala del Festival 2019 ha avuto un’anteprima con un convegno dedicato alla sua memoria. Con immensa gioia e con tanta commozione, abbiamo anche ricordato  il Maestro Roberto Fascilla, scomparso quest’anno il 23 gennaio e al quale tutti noi dobbiamo tanti bellissimi momenti passati insieme. Ci mancherà la sua straordinaria professionalità e a me in particolare il suo affetto e la sua umanità, la passione e la forza  che mi trasmetteva. Era instancabile, gioioso e positivo. A chi gli chiedeva di descrivere la danza attraverso tre aggettivi, lui rispondeva: “Fatica, Gioia,Disciplina..” tre parole che sono state fondamentali anche   per la sua vita e la sua bellissima  carriera. Parole sulle quali è importante sempre meditare, prima di intraprendere lo studio della danza.

Cosa si prova a stare accanto ad artisti che hanno segnato la storia della danza e del balletto?

Da parte mia ricerco sempre, prima di tutto, il rapporto umano, fondamentale per giungere alla comprensione di chi con la sua storia professionale a volte nasconde lati del carattere che non sempre la scena ci svela. Abbiamo anche goduto della simpatia accattivante del Maestro Van Hoeche, ad esempio, e della riservatezza e gentilezza del Maestro Amodio, così come la spontanea gioiosità del poter donare al pubblico un’esibizione intensa della bella coppia scaligera Martina Arduino e Marco Agostino, partner anche nella vita, e dei giovani Pierro –Venuti, solari e desiderosi di spiccare il loro personale “volo” verso il futuro.

Si svela allora il perché di una serata “di Stelle e di Talenti”, che mette in scena oltre la danza anche una sorta di “salotto” in cui chiacchierare e raccontarsi.

Questa è proprio la caratteristica e l’impostazione che ho voluto dare al Galà, per far sì che il pubblico presente, quest’anno numeroso e molto coinvolto, ma anche i giovani allievi delle scuole invitate, abbiano la possibilità di “vivere” gli ospiti presenti, in modo più vero e ravvicinato, cosa rara, dal momento che ormai si vivono i rapporti quasi esclusivamente attraverso i social, che spessissimo nascondono e non svelano veramente o positivamente i personaggi.

E nel futuro, Arenzano in Danza cosa ci proporrà?

Come detto in principio, Arenzano in Danza è completamente in continua evoluzione. Con la formula “Arenzano in Danza 2.0” vogliamo contaminare la manifestazione con arti differenti che si sposino con la danza, esportando il tutto anche in tempi e modi da definire, fuori Arenzano, e rilanciare il Festival 2020 nella bella città ligure, in veste più contemporanea, mantenendo la storia dei Premi ma arricchendo con novità e cambiamenti che vi svelerò in seguito.

C’è qualche ringraziamento da fare, una volta chiuso il sipario?

In particolare il CSI (Centro Sportivo Italiano) di Genova e il suo presidente Enrico Carmagnani, che anche quest’anno è stato promotore dell’evento insieme a me, al Comune di Arenzano per il quale ringrazio il sindaco Luigi Gambino e i suoi assessori e collaboratori, naturalmente la Regione Liguria, che da anni ormai ci ospita come una realtà” artistico-didattica”sul territorio. Tengo a dire che Il Csi di Genova  continuando a supportare il premio CSI dedicato al nostro festival “Giovani Promesse”, legato al mondo delle associazioni che promuovono la danza fra i giovani, si sta impegnando in un percorso di “corretta diffusione e promozione  della danza”, che punta a qualità ed innovazione, mirando ad una sempre più fattiva collaborazione fra scuole e associazioni.   A questo proposito ringrazio sentitamente l’Associazione E. Polyakov, la sua presidente Silvia Brioschi,  le scuole di danza e le loro direttrici, invitate al Galà “Notte di premi e di talenti”, che il 7 luglio scorso si sono esibite sul palcoscenico di Villa Figoli, “ Danza Studio di Varazze Giovanna Badano e la scuola Khoros di Piacenza, Marcella Azzali,il Centro Danza Savona  di Alessandra Schirripa, Arte Danza Lecco di Cristina Romano,Your Swing Genova di Davide Rizzo e Valentina Liotta, e tutte le persone che hanno permesso la realizzazione di questa 24^ edizione. Buona estate e “buona danza” a tutti !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*